Recensione apparsa su “La Nuova Città” di Terlizzi, settembre 2009
Biblì-ografia
Percorsi di lettura fra testi, saggi, romanzi di recente pubblicazione
I libri sono messi a disposizione dalla Libreria Biblì, Corso Dante 50, Terlizzi
Questo mese ci occupiamo di un pamphlet di Salvatore Bernocco, “Lettera ad un single”, dedicato a quanti per scelta o necessità sono single. Bernocco descrive alcuni topoi della vita del single, enunciandone i limiti e fornendo consigli e suggerimenti che possano rimediare al superficiale e autoreferenziale individualismo (spesso povero di spiritualità) che la caratterizza. L’autore, estremamente sensibile agli stimoli del pensiero cattolico, lungi dall’assumere posizioni dogmatiche o bigotte, si mostra capace di un confronto col mondo, aperto e capace di ascolto, senza per questo rinunciare al messaggio cristiano, e anzi tentando un avvicinamento tra le esperienze dell’uomo d’oggi e i valori della tradizione cristiana.
La società contemporanea tende a mettere in crisi il modello di famiglia ed esalta un individuo che nella sua schizofrenica mania edonistica si abbandona lascivo al consumo, all’effimero; un omuncolo che idolatra le merci, insegue le marche, osserva i corpi femminili misurandoli con proporzioni auree inestetiche e inutili, ripiega nel banale, sopporta l’ignoranza, trasforma il senso del pudore in orgoglio scollacciato e in questo modo brucia il tempo; e così avanzan irredenti, impenitenti, irriducibili, fuggendo le responsabilità e le relazioni sentimentali serie, sempre fuori orario; si ritrovan quarantenni dal crine brizzolato e non sanno perché. Li troviamo madidi e maleodoranti affaticarsi in palestra, poi correre dall’estetista, non prima d’essersi fatti una lampada. Esiste tuttavia anche un egocentrismo sano, una salubre solitudine; chi coltiva il proprio animo lontano dai clamori e dalle deiezioni del nostro tempo: omne tulit punctum qui miscuit utile dulci. Solitudine rara come una stella alpina su roccia.
E dunque la proposta di Bernocco, si articola nella riscoperta di un rapporto con Dio (il Dio cristiano ovviamente), che senza fingimenti riporti il single sbandato a riscoprir senza ipocrisie la possibilità di una religiosità autentica e di una sincera affettività. Redarguisce i suoi lettori l’autore: “la parola del Cristo è come una lama affilata che si conficca nel punto di intersezione fra lo spirito e il corpo”. E mentre scriviamo il cardinal Angelo Bagnasco, in una lectio magistralis tenuta a Genova sull'ultima enciclica di Benedetto XVI, Caritas in veritate dichiara: “Aver sottovalutato l'impatto della famiglia sul piano sociale ed economico riconducendola ad una questione privata, quando non addirittura ad un retaggio culturale del passato, è stata una miopia di cui oggi pagano le conseguenze soprattutto le generazioni più giovani, sempre meno numerose e sempre meno importanti”. Fedele alla linea, ma non troppo, Bernocco si rivolge con pietas e rispetto a singles cattolici e non, incoraggiandoli a esprimer le loro intenzioni più intime, a non temere di mettersi in gioco, a evitare l’esclusione sociale, “a far parlare il cuore”. E come amava dire il giansenista Pascal: «Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce e il cuore, e non la ragione, sente Dio. Questa è la fede» (Blaise Pascal, “Pensieri”, 277-278). “Lettera ad un single” è edito dalla casa editrice LibreriadelSanto.it di Padova, una della prime case editrici cattoliche on-line d'Italia.
Di recente la medesima casa editrice ha pubblicato anche “Sul passo degli ultimi”, testo in cui Salvatore Bernocco prende spunto da alcune affermazioni di Don Tonino Bello intorno alla politica e ne descrive il pensiero: l’impegno di Don Tonino ricorda che separare la realtà umana da Dio, relegandolo nelle sagrestie e nei cenacoli, impedisce di innervare la comunità con l’energia del messaggio evangelico, che incita i fedeli ad agire per il bene comune e a prestare attenzione all’eco di dolore dei derelitti. Don Tonino che citava Croce e La Pira, De Gasperi e Salvemini era espressione di un cattolicesimo dialogante e inclusivo che si misurava con le parole di intellettuali come Pasolini.
A molti politici, cattolici e non, varrebbe la pena di ricordare quanto scrisse Don Milani nella sua lettera ai giudici: «Su una parete della nostra scuola c'è scritto grande “I care”. È il motto intraducibile dei giovani americani migliori. “Me ne importa, mi sta a cuore”. È il contrario esatto del motto fascista ”Me ne frego”».
Nico Marinelli
Biblì-ografia
Percorsi di lettura fra testi, saggi, romanzi di recente pubblicazione
I libri sono messi a disposizione dalla Libreria Biblì, Corso Dante 50, Terlizzi
Questo mese ci occupiamo di un pamphlet di Salvatore Bernocco, “Lettera ad un single”, dedicato a quanti per scelta o necessità sono single. Bernocco descrive alcuni topoi della vita del single, enunciandone i limiti e fornendo consigli e suggerimenti che possano rimediare al superficiale e autoreferenziale individualismo (spesso povero di spiritualità) che la caratterizza. L’autore, estremamente sensibile agli stimoli del pensiero cattolico, lungi dall’assumere posizioni dogmatiche o bigotte, si mostra capace di un confronto col mondo, aperto e capace di ascolto, senza per questo rinunciare al messaggio cristiano, e anzi tentando un avvicinamento tra le esperienze dell’uomo d’oggi e i valori della tradizione cristiana.
La società contemporanea tende a mettere in crisi il modello di famiglia ed esalta un individuo che nella sua schizofrenica mania edonistica si abbandona lascivo al consumo, all’effimero; un omuncolo che idolatra le merci, insegue le marche, osserva i corpi femminili misurandoli con proporzioni auree inestetiche e inutili, ripiega nel banale, sopporta l’ignoranza, trasforma il senso del pudore in orgoglio scollacciato e in questo modo brucia il tempo; e così avanzan irredenti, impenitenti, irriducibili, fuggendo le responsabilità e le relazioni sentimentali serie, sempre fuori orario; si ritrovan quarantenni dal crine brizzolato e non sanno perché. Li troviamo madidi e maleodoranti affaticarsi in palestra, poi correre dall’estetista, non prima d’essersi fatti una lampada. Esiste tuttavia anche un egocentrismo sano, una salubre solitudine; chi coltiva il proprio animo lontano dai clamori e dalle deiezioni del nostro tempo: omne tulit punctum qui miscuit utile dulci. Solitudine rara come una stella alpina su roccia.
E dunque la proposta di Bernocco, si articola nella riscoperta di un rapporto con Dio (il Dio cristiano ovviamente), che senza fingimenti riporti il single sbandato a riscoprir senza ipocrisie la possibilità di una religiosità autentica e di una sincera affettività. Redarguisce i suoi lettori l’autore: “la parola del Cristo è come una lama affilata che si conficca nel punto di intersezione fra lo spirito e il corpo”. E mentre scriviamo il cardinal Angelo Bagnasco, in una lectio magistralis tenuta a Genova sull'ultima enciclica di Benedetto XVI, Caritas in veritate dichiara: “Aver sottovalutato l'impatto della famiglia sul piano sociale ed economico riconducendola ad una questione privata, quando non addirittura ad un retaggio culturale del passato, è stata una miopia di cui oggi pagano le conseguenze soprattutto le generazioni più giovani, sempre meno numerose e sempre meno importanti”. Fedele alla linea, ma non troppo, Bernocco si rivolge con pietas e rispetto a singles cattolici e non, incoraggiandoli a esprimer le loro intenzioni più intime, a non temere di mettersi in gioco, a evitare l’esclusione sociale, “a far parlare il cuore”. E come amava dire il giansenista Pascal: «Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce e il cuore, e non la ragione, sente Dio. Questa è la fede» (Blaise Pascal, “Pensieri”, 277-278). “Lettera ad un single” è edito dalla casa editrice LibreriadelSanto.it di Padova, una della prime case editrici cattoliche on-line d'Italia.
Di recente la medesima casa editrice ha pubblicato anche “Sul passo degli ultimi”, testo in cui Salvatore Bernocco prende spunto da alcune affermazioni di Don Tonino Bello intorno alla politica e ne descrive il pensiero: l’impegno di Don Tonino ricorda che separare la realtà umana da Dio, relegandolo nelle sagrestie e nei cenacoli, impedisce di innervare la comunità con l’energia del messaggio evangelico, che incita i fedeli ad agire per il bene comune e a prestare attenzione all’eco di dolore dei derelitti. Don Tonino che citava Croce e La Pira, De Gasperi e Salvemini era espressione di un cattolicesimo dialogante e inclusivo che si misurava con le parole di intellettuali come Pasolini.
A molti politici, cattolici e non, varrebbe la pena di ricordare quanto scrisse Don Milani nella sua lettera ai giudici: «Su una parete della nostra scuola c'è scritto grande “I care”. È il motto intraducibile dei giovani americani migliori. “Me ne importa, mi sta a cuore”. È il contrario esatto del motto fascista ”Me ne frego”».
Nico Marinelli
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