L’anatra-coniglio del filosofo Wittgenstein: la medesima immagine sembra contenere sia l’anatra che il coniglio. La nostra immaginazione, le nostre inclinazioni di pensiero, il nostro vissuto, fanno la differenza, cosicché c’è chi vi vedrà un’anatra e chi vi scorgerà un coniglio. Lo stesso procedimento usiamo a proposito dell’idea di Dio: c’è chi lo concepirà buono e paterno, ma fino ad un certo punto, e c’è chi lo percepirà come un giudice meticoloso ed ossessionato dai nostri peccati, ma fino ad un certo punto. Da quel “certo punto” in poi chi ci vede un coniglio si fa perplesso e pensa in cuor suo che si possa trattare di un’anatra, e viceversa. Ma Dio, per nostra fortuna, non è l’anatra-coniglio del filosofo tedesco. Di lui possiamo dire che è puro amore. In lui non c’è ambiguità o ambivalenza.
mercoledì 23 settembre 2009
L’anatra-coniglio del filosofo Wittgenstein: la medesima immagine sembra contenere sia l’anatra che il coniglio. La nostra immaginazione, le nostre inclinazioni di pensiero, il nostro vissuto, fanno la differenza, cosicché c’è chi vi vedrà un’anatra e chi vi scorgerà un coniglio. Lo stesso procedimento usiamo a proposito dell’idea di Dio: c’è chi lo concepirà buono e paterno, ma fino ad un certo punto, e c’è chi lo percepirà come un giudice meticoloso ed ossessionato dai nostri peccati, ma fino ad un certo punto. Da quel “certo punto” in poi chi ci vede un coniglio si fa perplesso e pensa in cuor suo che si possa trattare di un’anatra, e viceversa. Ma Dio, per nostra fortuna, non è l’anatra-coniglio del filosofo tedesco. Di lui possiamo dire che è puro amore. In lui non c’è ambiguità o ambivalenza.
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